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Maurizio Bolognetti: Lettera aperta al Procuratore capo di Potenza

LETTERA APERTA AL PROCURATORE CAPO DI POTENZA

 venerdì 20 novembre 2009 alle ore 11.10

Quanto costa fare il proprio dovere in Basilicata?
Lettera aperta al Procuratore capo di Potenza
Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani


Giuseppe di Bello si occupa da 15 anni di reati ambientali. Lo fa vestendo i panni di agente della Polizia Provinciale. Giuseppe Di Bello vorrebbe continuare a svolgere il proprio lavoro come ha sempre fatto, ma a quanto pare qualcuno ha deciso che non deve più indagare o perlomeno deve essere messo nella condizione di non nuocere. Pensate, Giuseppe Di Bello è stato così folle da chiedere all’amministrazione provinciale di acquistargli un rilevatore geiger. Con il rilevatore non voleva giocarci, ma andare a caccia di inquinatori. E già, perché Di Bello il suo lavoro lo ha preso seriamente; ha creduto davvero che lo pagassero per perseguire reati ambientali. E allora si è dato da fare. Imperdonabile errore, in una realtà che premia coloro che sanno stare “al posto loro”. Quelli che si fanno zerbino di fronte al potere. Quelli che quando vedono una discarica abusiva girano la testa dall’altra parte. Quelli che non avrebbero mai e poi mai sequestrato la vasca fosfogessi. Giuseppe non ha capito che in un sistema corrotto e corruttore non devi fare il tuo dovere, ma devi girarti i pollici. Di Bello aveva chiesto un’auto civetta per le sue indagini qualcuno gli ha detto “tu le indagini non le puoi fare”.
Giuseppe non ha capito che lo vorrebbero un pochino più attento alle esigenze di potenti e mammasantissima e che non sta bene stare sempre lì a cercare di capire.
Costa caro fare il proprio dovere in terra di Basilicata, ma sono certo che Giuseppe Di Bello è uno di quelli che può lavorare solo onorando il giuramento di fedeltà che ha prestato alle leggi della Repubblica. Altri, invece, fanno della legge carta straccia, alimentando quella illegalità che sta avvelenando questa terra di Basilicata.
Nelle prossime ore cercheremo di capire quale sia stato il destino delle denunce che abbiamo depositato in Procura su Tito e Fenice. Spero proprio, ma lo spero davvero, che qualcuno le abbia tenute nella dovuta considerazione.