26 Ottobre 2006

UNIBAS: INIZIANO AD EMERGERE DELLE MEZZE VERITA’

 

Latronico, 26 Ottobre 2006


chi risponderà dei danni all’Unibas?

 

Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani

 

Ci sono voluti ben due anni, due interrogazioni regionali, diverse interrogazioni sulla stampa, e soprattutto una interrogazione presentata dal Presidente della Commissione parlamentare Attività Produttive, on. Daniele Capezzone, e una interrogazione presentata dall’eurodeputato Marco Cappato, per avere le prime timide ammissioni sulla “pessima” gestione dei progetti europei 1994-99 da parte di Unibas. Alle rassicuranti parole, pronunciate a suo tempo dal Presidente della Regione F. Bubbico, il quale nel luglio 2004 dichiarava che era tutto risolto, seguono, a distanza di due anni, le dichiarazioni dell’attuale governatore Vito De Filippo, nella seduta del Consiglio Regionale del 17/10/2006, che sono decisamente di altro tenore. Ed è così, che, leggendo tra le righe, scopriamo che dopo ben 8 anni  dalla tassativa scadenza contabile dei progetti europei del 1° triennio, ce ne sono alcuni dell’Unibas che a tutt’oggi devono ancora far pervenire la certificazione delle spese sostenute, altri per cui parte della certificazione di spesa è pervenuta dopo ben 7 anni dalla tassativa scadenza  europea (!), e altri del 2° triennio, su cui dopo 5 anni sono ancora in corso gli accertamenti della  spesa (che normalmente dovrebbero avvenire in pochissimi mesi!). E dire che le norme europee dispongono tassativamente che il tutto si debba concludere nei 24 mesi del progetto! Ma non finisce qui, perché di cose che, per usare un eufemismo, potremmo definire singolari, ne troviamo altre. Ad esempio, gli uffici regionali lucani preposti al controllo della gestione finanziaria dei progetti europei, nonostante la realizzazione di una spesa di vari miliardi di euro negli ultimi anni, all’occorrenza sembrano ancora ignorare alcune norme europee  elementari e fondamentali, e cioè che i progetti si intendono conclusi quando oltre alla consegna del rapporto scientifico finale si allega anche la rendicontazione contabile completa, corredata di tutte le certificazioni di spesa e opportunamente accertata dalla Regione Basilicata. Gli stessi uffici, poi, sembrano ignorare che i ritardi di esecuzione finanziaria danno luogo a pesanti sanzioni, come i rimborsi dell’anticipo maggiorati degli interessi legali. Ma la scoperta più interessante, che emerge dalle indicazioni date dal governatore De Filippo, è che tra  i responsabili scientifici dei progetti incriminati, quelli cioè che a tutt’ oggi non sono stati certificati, collaudati e liquidati, o che lo sono stati solo poco tempo fa, ci sono alcuni uomini di punta di Unibas. Il megaprogetto relativo al “Potenziamento con nuove apparecchiature scientifiche delle aree di intervento e caratterizzazione dei materiali”, di lire 1.245.000.000 + 755.000.000, per cui l’integrazione della certificazione di spesa è stata presentata molto in ritardo rispetto ai termini europei. Il megaprogetto n. 3, quello che a tutt’oggi non è stato certificato e liquidato perché non è pervenuta la certificazione contabile della spesa, a noi risulta essere quello dal titolo Metodi non convenzionali di difesa di colture di interesse agrario per la Regione Basilicata”, di lire 1.480.000.000+120.000.000. Il megaprogetto su cui dopo ben 5 anni sarebbe ancora in corso l’istruttoria dell’accertamento della spesa da parte della Regione Basilicata, sarebbe il progetto n. 14, dal titolo Sviluppo delle risorse endogene della Basilicata e ed occupazione: le politiche agroalimentari nell’interazione tra il sistema istituzionale ed il sistema delle imprese. In quest’ultimo caso, certo trattasi di istruttoria ben strana, visto che normalmente le spese dovrebbero essere certificate e liquidate in corso d’opera, durante i 24 mesi del progetto, con rendicontazioni scientifico-contabili intermedie, e solo il 5% dovrebbe essere saldato a seguito del collaudo o accertamento finale, che dovrebbe avvenire poco dopo lo scadere dei 24 mesi ufficiali. Di fronte a questo quadro, a dir poco desolante, vogliamo ancora una volta porre la domanda: chi risponderà dei danni all’Unibas? Per parte nostra, siamo certi, che se il Presidente De Filippo non si fosse limitato a dare un quadro dei progetti europei 1994-99 relativo alla situazione attuale, ma l’avesse riferita al 2004, periodo cui si riferisce la denuncia della prof. Colella, avremmo scoperto una situazione  ben più drammatica. Certo, un primo spiraglio di luce sulla gestione dei fondi Ue inizia ad emergere, ma non basta. I finanziamenti europei ad Unibas sono stati forniti per aiutare il rilancio socio-economico della Basilicata, ma, ahimè, ad oggi nulla o poco si sa dei risultati prodotti(se ce ne sono) dai progetti elaborati dall’Ateneo lucano. Tutta questa storia ci spinge ad una triste considerazione: l’attitudine dell’establishment del potere lucano, vuoi accademico, vuoi politico, è quella di essere di manica larga con se stessi, e di pensare che le regole che valgono per gli altri non valgono per se stessi.

Inizio modulo

[ permalink | inviato il 26/10/2006 alle 14:49 | 1 commento lascia un commento

Fine modulo

25 Ottobre 2006